Se deformassimo il tempo vivremmo
in eterno,
ma siamo troppo stupidi per poterlo fare.
Quasi ci gela l'estate, forse ci brucerà l'inverno.
È un muto soffocare, nelle dolci notti amare,
se solo guardiamo in faccia
l'assurdità dei nostri perché.
E per carità, il prete si taccia.
Qualche volta vogliamo bene, o almeno vorremmo,
qua e là zoppicando sul campo minato
del mondo che ci hanno dato.
Ci sembra tutto giocondo inferno
o paradiso indiavolato
di parole e ricordi, sguardi e cimiteri,
bestemmie di speranza e preghiere di rassegnazione.
In questa corsa siam folli destrieri,
per dir di aver amato,
per fuggir l'estinzione.
Se fossimo meno stupidi
proveremmo a deformare il tempo.
Invece andiamo in chiesa.
(D.D.)
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