martedì 1 maggio 2012

Quinto Stato

Primo maggio,
festa del lavoro,
festa di coloro
per cui non è un miraggio.

Piazza San Giovanni,
giovani in coro,
anche loro, proprio loro,
che subiranno i danni

degli ultimi trent'anni
d'un paese non più saggio
che s'è gettato in mille affanni,

in una folle corsa all'oro,
in servilismo e vassallaggio,
arrivismo e formal decoro.

Ci vuol speranza, ci vuol coraggio,
immensa distanza, lunghissimo viaggio,

ma con gli occhi al futuro
e non a quel ch'è stato e andato
noi ripartiremo, Quinto Stato,
e andremo lontano, è sicuro!

Merito e onestà
nell'Italia che verrà,
col sogno già la sfioro,
fondata sul lavoro:

è una carezza d'amante
che sa di brezza lungimirante.

(D.D.)




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