mercoledì 5 settembre 2012

Settembre avanza



4 settembre 2012

Settembre avanza. Siamo alla seconda giornata di campionato ed è subito una grande Inter. La squadra di Hodgson regala emozioni che sanno di anni '90, quei mitici tempi in cui se uno era tifoso nerazzurro diceva di essere del Parma, del Perugia, o del Chievo. Dicesi federalismo sportivo. Certo, magari la Juve ruba, ma "chi non ha rubato si alzi in piedi" disse Craxi dinnanzi a un parlamento che scelse ancora una volta di rimanere all'unanimità incollato alla sedia. L'Italia, la Repubblica fondata sul pallone, concepita dal miracoloso amplesso di Bettino con Reo Silvio, benedetto da Santa Madre Chiesa e dai suoi profeti, come Tanzi, Cragnotti, Gaucci, per non parlare di Padre Pio, il bisnonno del più celebre Pulcino, Maurizio Costanzo e suo marito Mario, da non confondersi con l'ultimo premier, più simile, sotto le coperte, al giovane centravanti che l'ha poco prudentemente ficcato nella fica della Fico. L'allitterazione consente sempre anche la volgarità. Ma torniamo alla Repubblica, qualcuno dice sia la terza, altri la quarta, ho perso il conto, ma è sempre Lei, sdolcinata amante di uomini eterni come Baffo D'Alema, sopravvissuto al rivale Moretti, deceduto per aver provato a "salvare l'antico vaso" dopo una sbronza a base di birra, convinto di poter chiudere con un bel Montenegro. E poi c'è Cicchitto, meno noto ai più, ma ottimo amante delle giovani e belle entità statali, dai seni prosperosi e dalla cospicua dote. E non tralasciamo Dell'Utri, fondatore dell'inno della Nazionale: "Forza Italia" (il titolo del suo secondo singolo, dopo il successone estivo di "Cosa Nostra", ballato su tutte le spiagge della penisola), l'avrebbero gridato tutti i bambini incitando i grandi campioni azzurri, come Baggio, Del Piero, Totti... Balotelli no, per non turbare il complesso mosaico delle alleanze politiche. La politica, che due palle se non la si prende sul ridere! Ma è proprio lei, fatta a persona, l'amante più piacente della nostra cara Repubblica. Un amore saffico che dura da più d'un secolo, alla faccia di chi nega il matrimonio omosessuale. Certo, va detto che dagli anni '80 in poi il rapporto ha preso la brutta piega della "trombamicizia". È solo sesso. E questa è la ragione del debito pubblico, ehm, pubico. Sono fermamente convinto che Alfano e Bersani, noti sessuologi laureatisi rispettivamente con una tesi sull'intima connessione tra le necessità della realizzazione del ponte sullo stretto e della copertura sanitaria per la rimozione di una vertebra in modo da consentire pratiche per così dire "dannunziane", e una discussione circa l'influsso che ebbe il cunnilingus sulla Rivoluzione d'Ottobre, potranno ristabilire l'integrità sentimentale della suddetta coppia, magari puntando sui valori profondi dell'amore vero, come la vicepresidenza RAI, la soglia di sbarramento, la ripartizione dei rimborsi elettorali, il governo tecnico... il tutto sintetizzabile in un'unica parola: masturbazione. Ma se l'Italia non avesse più bisogno di chi è da anni non si fa che le seghe, disperdendo il seme dei soldi pubblici?! Il tutto nel mentre la Lega Nord si batte con tutte le sue forze per spostare a Varese il punto G, sulla base delle accurate descrizioni fornite dall'ultimo capolavoro di Rosy Mauro, "Cinquanta sfumature di verde". A questo punto mi sorge un dubbio anarchico, anche se adoro l'anarchia quanto il cilicio della Binetti e gli addominali di Giuliano Ferrara. Ma poi per fortuna vedo Grillo. E penso a Collodi, dopo essermi rivolto a Gesù con uno sguardo alla ricerca della più umana sua carità. Penso al Grillo Parlante, che dava i consigli a Pinocchio, per non farlo precipitare nell'errore della via più facile, quella del gatto e la volpe, senza mandarli peraltro esplicitamente affanculo. Ma Pinocchio cadde eccome nella tentazione, come Oscar Wilde prima di lui, Cicciolina poi, e gli Italiani ora. Al popolo si allunga il naso, superando nella maggior parte dei casi le dimensioni dell'organo non ligneo tipicamente erettile nel mammifero maschio adulto. E grazie alla pillola blu della Fata Turchina ora anche durante la terza età. Il Grillo parlante, torniamo a lui, dimentichiamoci la Fata, che ora è europarlamentare del PDL dopo una serie infinita di Bunga Bunga. Quel Grillo insegnava a Pinocchio regole e valori. Quello odierno, invece, si è spinto oltre, ha detto a un Pinocchio affamato di diventare un bambino vero di uccidere il gatto e la volpe, bruciare il Paese dei Balocchi e non credere più a nulla, né alla Fata, né a Geppetto, né a Collodi stesso. Credere solo a Lui, farsi portatore del suo Verbo, unica via per non essere uguale agli altri e raggiungere la salvezza. Un misto tra anarchia, relativismo e religione monoteistica. C'è da riflettere e si consiglia di farlo a stomaco vuoto. Repubblica cara, chi mai ti salverà? È saggio affidarsi a un uomo solo, un uomo forte, un Top Player? No, si corre il rischio di prendere catastrofiche cantonate, ricordate Diego, Van Der Vaart, Mussolini, Giulio Cesare, etc... Dobbiamo reinventarci qualcosa tutti insieme, ma senza cadere nelle false fiabe come il Comunismo e i Teletubbies. Ognuno deve dare quello che può dare, deve rendersi conto di quale parte di sé può essere utile alla comunità e mantenere nel privato tutte le altre parti. Le modelle torneranno sui calendari e negli spot, i calciatori sui campi a emozionarci a suon di dribbling, i cantanti a cantare (forse concedendo un'eccezione a Gigi D'Alessio, lui è meglio che si occupi di viticoltura) e gli attori a recitare, la Minetti a fare la madrelingua inglese per gli invitati stranieri alle feste di Arcore, i vampiri essere spietati sanguinari anziché frigidi romanticoni e gli intellettuali a dirigere il Paese, soprattutto nel senso che un insegnate non sarà più il più insulso essere della catena alimentare (accezione che preferisco a quella di "piramide sociale", non si offendano Ramses and co). Come ripartire? Eh, sarebbe troppo lungo approfondire. E noioso, quasi come le indiscrezioni sul presunto coinvolgimento di Napolitano nella trattativa Stato-Mafia. Tuttavia, iniziamo dalla cultura, proviamo da lì, non è difficile! Dobbiamo moltiplicare le "menti aperte", come faceva Gesù con i pesci (suggerisce suo nipote Formigoni), Silvio con le veline e lo stesso Formigoni con le spese pubbliche per le proprie vacanze. Nel caso della moltiplicazione dell'apertura mentale gli unici validi operatori sono la cultura e l'esperienza. Apprendiamo, dai libri, dai film, dalla musica (sempre che Radio Maria non intralci le nostre frequenze radio facendoci continuamente rendere omaggio a Germano Mosconi), dallo sport, dalla vita. E viviamo! Mi nutro di speranze, ma non preoccupatevi, non fanno ingrassare e si possono abbinare sia alle proteine, sia ai carboidrati. Cazzo quanto mi sono dilungato, inizio quasi a sembrare del PD. Chiuderei tornando al calcio, per esaltare le parole di Florenzi, giovane centrocampista della Roma, figlio del gigante norvegese Tore Andre Flo e del sindaco di Firenze Matteo Renzi e concepito durante un noiosissimo Siena-Fiorentina (0-0, arbitro Carobbio). Il ragazzo ha stupito tutti per il talento dimostrato sul campo e per le parole pronunciate dopo la sfida con l'Inter "E' stata una partita molto dispendiosa, ma siamo pagati per correre, c'è tanta gente che fa più di noi e guadagna molto meno di noi". Umiltà, nella speranza che sia sincero, mentre Cristiano Ronaldo piange nello spogliatoio e dice che è molto triste, non ce la fa proprio più, perché tutti i premi più fighi li vincono Messi e Iniesta. Azz, pensavo fosse per la Spagna sull'orlo del baratro. Sarà per il prossimo pianto. Nota anti-ipocrisia: probabilmente farei come lui, io che non ho mai sognato di essere Cristiano, ma di essere Ronaldo sì. Probabilmente ci vorrebbe un mezzo intellettuale scassacazzi che con ironia e creatività mi suggerisca che dalla mia posizione partirei privilegiato se mai volessi provare a cambiare il mondo...

(M.T.)

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