lunedì 17 febbraio 2014

Il vento, le mosche e il denaro

Angolo di mondo,
sudato di sogni e nelle mani del sole,
tra infiniti destini lontani dal cuore.

E un oceano che sordo
risuona l'ingordo respiro
del materno tuo vento.

Nei figli, bambini,
l'umano tormento
d'un eterno fuggire.

Mamma mia dammi mille Euro,
che non so dove ma debbo andar!

Angolo di mondo,
nuova prospettiva di antichi errori,
dormiveglia che fa l'amore con l'incubo.

Visioni,
di una tastiera allucinata
che piange l'inchiostro mai più versato.

L'ingenuità delle mosche,
che accarezzano eserciti di occhi blu
e son baci alle guance gentili
d'ogni futuro silente Signore.

E la terza freccia cercala
sul fondo d'un'anima bianca
che triste si specchia nelle ferite,
ormai tutte appassite,
dell'una e dell'altra prole rubata
alla nuda e natia terra. 

Angolo di mondo, un sapore d'amaro
condannato alla dolcezza
e a qualche azzardata rima,
nel nome della bellezza
di quel che era prima. 

Denaro,
dal profumo d'America
e di miti passati,
congelato dal tempo
in una valle incantata.

Un tutto che sfugge 
al progetto di distruzione
di qualsiasi padrone dei cieli.

Angolo di mondo,
ma per quanto ancora?

(D.D.)




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