lunedì 12 novembre 2012

Sonetto al sorriso d'inetto

Frammento di futuro
nello sguardo amico di un cane
per le folli mie brame più sane:
non mento, lo giuro.

Goffe mani sulla tastiera
ammirano i suoni di carta:
pria ch'il diurno senno diparta
affermerei ch'è cosa vera.

Sonetto al sorriso d'inetto
che vive per contraddire
ogni sé stesso creduto perfetto.

Inno al paradosso,
'sì tanto ardente su le pire
dei pregiudizi che ho rimosso.

T'aspetta d'amar l'inatteso
dettaglio umano che t'avea arreso!

(D.D.)



Nessun commento:

Posta un commento