Nello specchio d'un caffè americano
posso osservare la mia anima
ancora calda e quasi nera
che consuma l'Occidente in un sorriso.
Nell'istante di uno sguardo
che se ne va nel quotidiano andirivieni
di pensieri e destinazioni
riesco a percepire la casualità del mondo.
E cerco di digerire l'amaro
senza annegare nello zucchero,
perché in fondo non mi manca nulla.
E cerco di dissolvere il mio ego
in questo mare di emozioni verdazzurre
che profondo riveste il pianeta.
Forse sto perdendo la rima,
forse sto diventando grande.
(D.D.)
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