martedì 2 luglio 2013

L'emozione e i pensieri canto

T’appassiona la stessa Musa
che incanta i sogni miei
e più vitale dell’Aretusa,
quando penso a quel che vorrei,
si fa fonte spesso illusa
d’umane speranze senza dei.

Hai nel cuor gli stessi miti
innamorati che io umili canto,
con gli sguardi tramortiti
d’una vita ch’è anche pianto,
e di ladri, ipocriti o asserviti
vedi il marcio animo infranto.

Oh compagna, sorella, Amica,
che del suon della cetra hai stima,
so che non ami l’avara formica
e ascolteresti come fosse la prima
l’ultima cicala, lei Ulisse, tu Nausicaa,
rima dopo rima.

Hai dato ad Alan quell’affetto
che crudel la penna avea negato
del gran suo padre, oh poveretto,
incatenato al bel Dorian dannato.
L’amor suo acerbo e imperfetto
hai amato, lui sempre ti sarà grato!

Conosci il valore delle parole
e vedi un futuro migliore
se ancora alla luce del Sole
brillerà il nome di uno scrittore
a dar voce al vinto che si duole,
muto dinnanzi al fato vincitore.

Adfectum cogitationesque cano
per chi legge il mondo nella poesia
e nutrito di sogni guarda lontano,
ch’è nell’umana essenza la retta via!
A te che incoraggi questa mano
ne dono i frutti e la sua fantasia.

D’un cosmo d’idee mi sento sovrano
e tra l’anime a te grate, ecco la mia!

(D.D.)



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