Caro amico ti scrivo,
perché vedo l'orizzonte dei trent'anni e mi rendo conto che forse l'unica cosa che so fare veramente è proprio scrivere.
È il 2014.
L'alba di un nuovo anno sta come di consueto accecando i miei occhi, pallidi e curiosi, nonché bagnati dai piu' salati tra i sogni.
Vorrei che si imparasse a vivere come quei poeti che hanno fatto del pensiero e delle emozioni di semplici e fragili uomini un paradiso quasi eterno.
Anche all'Inferno.
Vorrei che a comandare fosse il più timido e che ognuno di noi, a modo suo, possa sentirsi il piu' bello.
Una diversita' tanto ricca quanto affascinate, che ricorda i colori dell'arcobaleno, così come il giocoso scherzare di un bambino, improvvisamente spontaneo dopo una tempesta di lacrime.
Serenità.
Non credo che abbandonerò mai i miei vecchi miti, perché quel Piccolo Principe mi guida ancora come un padre, mi sorride a mo' di mamma e mi dà la più che irrazionale speranza che potrebbe offrirmi soltanto un Dio.
Ma so che tu stai diventando grande, che ti stai ritagliando un coriandolo in questo incessante e affollato carnevale di adulti sempre vestiti a festa, che spesso danzano sul cemento come se fosse un'argentea distesa di stelle alpine.
Riesco a percepire, nel riflesso lontano dei tuoi occhi nocciola, che, come un agile cerbiatto nella selva dei peccati e dei cacciatori, stai provando ad affrontare il futuro nel modo piu' giusto, portando certi valori nel cuore, quelli che ti hanno spesso reso il destinatario delle mie ambiziose e ingenue parole.
Il tempo è relativo, ma non perdona le approssimazioni.
L'alba di un nuovo anno non é che l'anticamera di una splendida giornata, in questo universo di atomi e molecole, numeri, forze e reazioni, sentimenti, derivati e programmi televisivi, colloqui e ammissioni, tuberi e radici quadrate, limiti e limitazioni, libertà, baci e banconote: un tutto che qualche folle disarmato guerriero prova ancora a contenere nell'astratta bidimensionalità di un foglio di carta…
Auguri!
(D.D.)
Nessun commento:
Posta un commento