Per i miei larghi occhi,
per quei giorni in cui sono anche chiari
nel loro curioso affacciarsi a una vita
costantemente sognata e ogni tanto anche riuscita.
Per quegli attimi avari
in cui si fanno temerari
nel dimenticare il tempo e i suoi rintocchi.
Per questi occhi hai pure pianto,
per questi occhi di neve
che resistono al sale
d'ogni pio cuore, come cicale
danzanti ogni rumore e ignare del male
d'un mondo così breve,
in cui è perduto ogni muto canto.
Per questi occhi, un ricordo lontano,
per questi occhi misteriosi,
a volte banali, a volte diversi,
ma che riesci sempre a vedere speciali.
Sfuggenti e avventurosi,
tra le stazioni, i ricordi e i versi,
un imperfetto umano richiamo
d'affetto, una pargoletta mano.
E se io tornerò,
luce in punta di piedi,
come un gelido vento d'Inferno
t'osserverò in eterno,
brillando nascosto
in qualche invisibile ameno posto.
Seconda stella a destra e così via,
verso un'antica fiamma di fantasia,
tra quel che vedi e non vedi,
tra la luna e i falò.
Per questi larghi occhi, come per altri già cantati,
sian nuovi sguardi innamorati,
perché io tornerò, è tra i miei piani
ricostruire un domani.
- Mi dedicarono una canzone di De André -
(D.D.)
- Anche negli occhi si può vedere il mare -
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