domenica 2 settembre 2012

Politiquement correct



Cantautore francese classe 1969, dal nome italiano Bruno Nicolini, mutato nello pseudonimo artistico Bénabar, si affaccia al panorama musicale internazionale con una musica leggera, melodica e rilassante, abbinata a testi ben articolati, che danno dimensione poetica al quotidiano, talvolta con ironia e un pizzico di cinismo. Offre una visione del mondo in linea con quella delle generazioni più giovani, dimostrandosi più che mai al passo coi tempi. Un buon esempio delle sua mentalità decisamente aperta è dato dal brano "Politiquement correct", che esprime la contrarietà, al limite del disprezzo, nei confronti di un ipotetico avversario, che sembra mettere in dubbio alcuni principi ormai quasi unanimemente accolti dal pensiero comune. Razzismo, pregiudizi, diversità, pena di morte, questione ambientale, rispetto della persona. Questi i grandi temi accennati da Bénabar, con la fierezza e la semplicità con cui un padre racconta ai propri figli ciò che ritene essere giusto.

Amo i miei genitori e i miei bambini,
è da benpensante.
Non amo la guerra, né (che ci sia) la miseria,
è irritante.
Trovi forse ciò politicamente corretto,
ma mi fai schifo.
Non sono razzista, sono per i diritti umani,
non porto la pelliccia.
Non rimpiango la ghigliottina, non sono misogino,
faccio la raccolta differenziata.
Sono, lo ripeto, politicamente corretto,
ma mi fai schifo.
Non ho nulla contro le moschee, non mi sento minacciato
dai minareti,
non credo che i gay non siano normali 
e (che siano) per forza fighetti.
Sono una checca politicamente corretta
e a me fai schifo.
Vittima del pensiero unico, io sono, lo confesso, laico
mentre ci penso.
Ci tengo a precisare che non credo che ci siano troppi ebrei nei media
o nella finanza.
Rischio di sembrarti politicamente corretto,
ma mi fai schifo.
Questo ti sembrerà demagogia, ma sconsiglio le droghe
anche ai minori.
Non contribuisco, tieniti forte, all'estinzione dei delfini,
non voglio che muoiano.
Trovi questo ingenuo e stupido, politicamente corretto.
E mi fai schifo.
Non parlo alla cameriera o alla donna delle pulizie
come a delle cagne.
Bisogna rispettare tutte le persone, lo insegno ai miei bambini
perché diventino
un giorno, come mi auguro, politicamente corretti.
E ci fai schifo.

(Commento e traduzione di M.T.)




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