Guarda la gioia nei miei occhi dipinta
e corona d'una firma quest'opera tua,
la mente mia l'hai già stregata e vinta,
or cerco l'orizzonte seduto sulla prua.
Vedo chiare e fresche e dolci acque mentre s'un veliero di sogni viaggio, batte il cuor mio che troppo tacque, mi scaldi di luce, pari al Caravaggio. |
Guarda d'un angelo riflesso il volto
sulla nera tela delle lucide pupille,
ch'emerge dal buio e viene travolto
da un'alba di bagliore e di scintille.
Sento ch'esplode in me il fanciullino
e corre e corre e corre senza freni,
sorride alla natura, dimentica persino
le sue sconfitte, i dolori e i problemi.
Guarda l'arte che in un attimo m'ispiri
e che fa già immenso il tempo breve
d'incontro dei nostri sguardi e respiri,
un'impressione, un caldo soffio lieve.
Rivivo le stellate notti di quel caffè
e rivive nell'autunno di questa città
quell'estate ad Arles: rinasce in te,
nelle tue parole dal sapor di felicità.
Lungo è il cammino, incerto il destino
e il vero artista non cerca la fortuna,
ma si emoziona alla luce della Luna
e regala il suo creato quasi divino.
Io che non so giocare con i colori
e non so dipinger per te dei fiori,
a te che m'hai dato 'si tanta allegria,
porgo le sincere parole d'una poesia.
(D.D.)
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