venerdì 26 ottobre 2012

Arthur Rimbaud

Annegato dal mondo
in un solo sguardo,
beffato dal ritardo
di quel tutto sullo sfondo.

Bulimia di sogni,
ebbrezza di folli vocali
che suonan naturali,
noia d'inutil bisogni.

E maledetti fiori
quelle rose superbe,
magiche come l'erbe
e col vino nei colori!

Giovinezza totale,
divorata da quei vent'anni
d'ormoni e d'inganni,
dagli amori e dal male.

Discesa all'inferno
del ribelle ch'accusa il padrone
pel buon governo
d'agognata dannazione.

Poi castelli e stagioni
nell'umana miseria
degli amari abbandoni
e d'ogni esanime maceria.

Infin l'Africa boia,
un tuffo nel nulla più pieno,
ch'è altera gioia
s'il verso è ormai veleno.

(D.D.)



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