mercoledì 31 ottobre 2012

Magie di Halloween



 Ebbene sì, Halloween è giunta e i bambini di tutto il mondo si preparano a festeggiare le streghe armati di zucche e denti da vampiro. Ma i dolcetti o scherzetti più intriganti li regala ancora una volta la politica, a partire da Mitt Romney, che terrorizza gli Americani parlando del più pericoloso obiettivo militare dell'Iran: l'ardito desiderio di uno sbocco al mare. Già, forse perché il saggio candidato repubblicano (volendo sprecare gli ossimori ndr) considera il Caspio geomorfologicamente un lago ed è convinto che l'Oceano Indiano sia ormai ben poca cosa, rinchiuso in qualche riserva a giocare con arco e freccia e destinato all'estinzione. Oppure più semplicemente il papabile presidente USA è stato ingannato, durante la propria ricognizione aerea sopra il Medio Oriente, dall'inaspettata impossibilità di aprire l'oblò, per guardare meglio il panorama ed evitare di "annoiarsi un po'". Storie d'oltreoceano, la cui eco giunge tuttavia in Europa, in quanto l'Unione ha deciso di allertare il Corridoio Polacco, in caso il geografo Mitt, vinte le elezioni, decidesse di attaccare la Siria. La competizione elettorale invade peraltro i boschi di Twilight, dove ancora ci si chiede se Bella la darà (la preferenza ndr) al democratico Jacob o al repubblicano Edward. La decisione di questa ragazzina, il cui volto annoiato, viziato e da "quattro schiaffi che non farebbero male" ben incarna quello dell'elettore indeciso medio, finirà per pesare sul voto dell'Ohio. A proposito di voti: nel frattempo Harry Potter ha finalmente ritrovato quelli di Al Gore, nella Camera dei Segreti, dove li aveva spietatamente rinchiusi Tu Sai W. Chi nell'ormai lontano 2000. Pare che il Ministero della Magia stia pensando di reagire al fattaccio nominando un nuovo preside ad Hogwarts, l'ormai quasi ex premier italiano Mario Monti. In uscita dal Bel Paese, lo stimato mago, già professore di Pozioni, si porterebbe con sé parte del suo infallibile staff, come la docente di Erbologia Elsa Fornero, esperta in mandragole, e il Commissario per la Difesa contro le Magie Oscure Anna Maria Cancellieri, più l'elfo domestico Giarda, unico della sua specie ad aver rifiutato un indumento che gli avrebbe donato la libertà: gli orribili calzini azzurri del giudice Mesiano (come puntualmente ricorda Studio Aperto). Per un preside che verrà, molti altri se ne andranno. Non si può non accennare al Favoloso Mondo di Lombardie. Questa commedia regionale che porterà alla storia, manzonianamente parlando, la Milano del trionfo degli eredi di quel Don Rodrigo di Lecco che fu tanto avverso al matrimonio più famoso della letteratura, iniziò circa un anno prima della notte in cui morì Lady D, quando un giovane democristiano, un po' autistico e votato alla castità, trovò una misteriosa scatoletta dietro a una piastrella del suo misero appartamento nella triste e grigia realtà di periferia, dove era solito nascondere i giornalini porno. All'interno della scatoletta il giovane, che si chiamava Robertino, trovò una serie di curiosi oggetti, tra cui il modellino di un grattacielo, il dito medio di S. Ambrogio, reliquia dal valore inestimabile, un medaglione con impresso un simbolo massonico, un listino di igieniste dentali particolarmente adatte per la carriera politica e una fattura relativa a una vacanza a Rio, che risveglio subito in lui un'intensa voglia di Messico (l'insegnante di geografia era lo stesso di Romney ndr). In ultimo vi trovò un diploma di laurea di un certo Renzo Bossi, palesemente post-datato e scritto in abanese. Robertino capì che non poteva essere una coincidenza e decise che avrebbe costruito il proprio futuro sulla base di quei pochi indizi che Dio gli aveva appena fornito. Iniziò a identificarsi in Gesù e a comprendere fino in fondo che il messaggio del Signore altro non era che l'Eccellenza. Spesso aveva sognato di essere Elton John, Simon le Bon o addirittura Madonna, ma il Santo Padre gli aveva sempre consigliato di non intraprendere la carriera musicale, troppo rischiosa e legata alle mode del momento. Meglio concentrarsi sulla fede e sulla politica, per avere un futuro corollato di certezze. E così fu. Robertino capì che poteva fondere il suo credo a quello dei massoni di professione coniugando il messaggio di un certo Don Giussani, molto in voga sulle frequenze cancerogene di Radio Maria, agli interessi più delicati dell'imprenditoria longobarda. Nacque CL, infelice acronimo di Champions League, un movimento fideistico di distrazione di massa e laboratorio di spartizione dei poteri e condivisione di interessi. Afflitto da solitudine, Robertino s'inventò inoltre la Compagnia delle Opere, di chiara ispirazione tolkieniana, e un meeting a Rimini con sede al Cocoricò. Tutti al mare a mostrar le chiappe chiare, almeno metaforicamente. Nel concreto cominciò la predilezione per lo slip attillato color vermiglio, in grado di valorizzare gli effetti estetici della depilazione del'interno coscia e mettere in evidenza il pacco, in linea con il nascente pensiero politico-filosofico della nuova destra italiana. Un giorno di pioggia, proprio mentre Andrea e Giuliano (Pisapia ndr) incontrano Licia per caso, Robertino, che sognava il ciuffo rosa di Mirko, incontrò Daccò. Ben presto si rese conto che non si trattava di Dodò dell'Albero Azzurro, nonostante un sistema molto simile manovrasse pari modo questo personaggio, isomma, con una mano nel culo. Tutto il resto lo fece Orietta Berti: "fin che la barca va lasciala andare" divenne la trama della relazione che i due pian piano costruirono, passo dopo passo ed elezione dopo elezione, nonché la visione del mondo da parte del giovane e ingenuo Robertino. Non ci volle molto e l'erede di Gesù divenne presidente della Regione Lombardia, sconfiggendo Pilato al primo turno. Decisivo fu l'appoggio del centrista Giuda, che convenne sulla necessità di arginare il possibile avvento del Comunismo in Terra Santa, dopo la scorpacciata di bambini che andava facendo il compagno Erode, peraltro dichiaratamente omosessuale e con la "s" sibilante. La coalizione vincente comprendeva anche la Lega Nerd degli ingegneri informatici del Politecnico di Milano, guidati da Umberto Bossi e convinti della necessità di conquistare il dominio www.padania.com, registrato da un pizzaiolo napoletano di religione celtica. Trascorsero lustri. E ogni elemento della misteriosa scatoletta acquisì un senso. Il dito medio di S. Ambrogio fu collocato in cima alla cupola eretta in onore del cugino Raffaele, protettore dei malati e protagonista di una canzone di Fabrizio De André, che divenne insieme avamposto militare vaticano e residenza dello stratega del calcio Luciano Moggi. Le fatture relative a viaggi e vacanze divennero uno spauracchio, più temibile di qualsiasi tirannosauro, giudice, comunista o male incurabile (tanto per sprecare un po' di sinonimi ndr). Il listino arrivò a integrare le Sacre Scritture, alla voce Vangelo secondo Roberto. Nicole Minetti e Renzo Bossi divennero dotti protagonisti dell'élite politica lombarda, portando i valori della bellezza naturale e dell'intelligenza in consiglio regionale. Tornarono utili anche la pratica del pompino e l'esistenza di sedi universitarie nell'ex colonia d'Albania. Intanto Robertino, trascorsi vent'anni, divenne legittimo proprietario della Regione e dei suoi abitanti sfruttando le disposizioni di legge in merito all'usucapione. Ma Il Favoloso Mondo di Lombradie non poteva durare, perché a un certo punto, come tutti film francesi, ha finito per annoiare gli spettatori paganti, ehm, l'opinione pubblica. Oggi Robertino è un uomo solo, una stella verso le stalle. Proprio come un'altra celebre pop star del passato, Madonna, anch'essa "Like a virgin", ora schiacciata dall'irrefrenabile successo di Lady Gaga, detta anche il Matteo Renzi della musica contemporanea. E pensare che il tormentone "Born this way" aveva appassionato a tal punto l'ingenuo Robertino da condurlo all'eccesso con i colori di jeans e camicie e con le cattive amicizie. Il gatto e la volpe, i Galli Insubri e Allobrogi, la banda bassotti, i Mangiamorte, la 'ndrangheta e persino gli alieni. Si narra addirittura che Curiosity sia spesata dalla Regione Lombardia e che contenga Scajola a sua insaputa. Amen. Per un politico che tramonta ce n'è un altro che non decolla: il povero Andrij Shevchenko è brutalmente sconfitto alle elezioni in Ucraina. Se sono libere chiedetelo alla Timoshenko, abbandonata dall'Europa nonostante sia una gnocca da paura.  Ma Putin ci chiuderebbe i rubinetti. È il caso di dire: figa di gas. Dopo la batosta presa qualche anno fa da George Weah in Liberia, è comunque ormai certo che il modello Milan può funzionare appieno solo in Italia. E mentre Sheva si dispera per aver ignorato gli arguti consigli di chi sosteneva la necessità di ottenere il controllo di almeno tre televisioni, Pato promette, in vista della prossima tornata elettorale in Brasile: "Io vincerò, farò uno strappo alla regola". E obiettivamente non stentiamo a credergli. Volendo parlare un po' di calcio non si può non segnalare la prossima candidatura di Zdenek Zeman alla guida del Movimento 5 Stelle per la coppa delle politiche 2013. Il tecnico boemo ha un ottimo curriculum di vaffanculo e produce un gioco molto gradito dai tifosi, spettacolare, spavaldo, anarchico. Non vince mai un cazzo, ma fa sempre parlare di sé: una logica molto cara ai vertici del suo nuovo partito. Casaleggio, che, è bene precisare per i più, non è un formaggio puzzolente ma la mente del Movimento, è tuttavia sostenitore della necessità di poter disporre di una lettera di dimissioni in bianco dei suoi allenatori sotto contratto. Insomma, in perfetto stile Zamparini. Per un mister che sceglie la politica un politico potrebbe ripiegare sulla panchina: Angelino Alfano, silurato a destra e a manca dal PDL, potrebbe tentare di salvare il Milan, più che mai inguaiato nella dura lotta per non retrocedere. Difficile invece che Allegri prenda il suo posto, non solo perché è livornese, ma anche perché l'idea di vendere Pirlo e comprare Muntari non è ben vista dalla Lega, prezioso alleato che vale 6 punti percentuali e almeno 3 punti a campionato, considerando il doppio scontro diretto con l'Atalanta. Tempi duri, servirebbe una magia (in assenza di altre televisioni da comprare) per risollevare il centro-destra travolto dagli scandali e vittima dell'eterna lentezza di Montolivo in fase di regia. Ma Harry Potter e Giorgio Gori stanno già con Renzi, mentre Mago Merlino e la Rosy Magò, temendo la rottamazione, hanno prudentemente scelto Bersani. La Zingara che fa le carte e dalle carte ti legge la sorte, nonostante l'ottimo appeal televisivo, così come Muntari, non piace al Carroccio. Le creature di Tolkien hanno scelto perlopiù Fli, convinti sia il miglior punto di partenza per una nuova impresa epica, fatto salvo per gli Ent, da sempre schierati con gli ecologisti di Sel, e Sauron, fuggito insieme a Dell'Utri a Santo Domingo, anch'egli in attesa di una pericolosa sentenza della magistratura. Oz è stato recentemente arrestato per sfruttamento della prostituzione minorile, nonostante l'intera Città Smeraldo avesse sostenuto di credere che Dorothy fosse la nipote di Churchill. L'identità di Magica Emi, nota produttrice discografica e proprietaria di diversi latifondi in Ecuador, è stata recentemente svelata da Sallusti, ne "Le lettere dal carcere": si tratta di Elisabetta Tulliani, che tramite un esoterico braccialetto regalatole da Fini a spese di An (lo stesso che consente al Presidente della Camera di mutare da fascista ad antifascista a seconda della luna) può trasformarsi in figa , santa, intelligente e onesta quando vuole, ribaltando completamente la propria essenza. Dopo i no di Monti, che si voleva riproporre in accoppiata con Bis, il Sir già noto per le preziose consulenze al Principe Giovanni, e di Celestino V, l'unica maga che si è detta disponibile a quel progetto politico postberlusconiano che possa finalmente riunire le anime dei moderati ed evitare che l'Italia precipiti nuovamente nel comunismo di orweliana memoria dell'era Prodi, dove tutti i salumi erano uguali ma la mortadella più uguale degli altri, è proprio lei, unica e irripetibile, nonché dai tratti e dalla storia personale, imprenditoriale e politica assolutamente affine a quella del grande statista Silvio: Vanna Marchi, giusto in tempo tornata a far parte del popolo in libertà. D'accordoooooooo?!

(M.T.)

Nessun commento:

Posta un commento